SINISTRA E PORNO
Mentre segna il passo sui temi più urgenti dell’attività di
governo e del Paese, la politica del PD si sta scatenando sul fronte della
corruzione morale individuale e della destabilizzazione di ogni forma di
aggregato che esista a protezione dell’individuo. Incapace di costruire e
incapace di demolire i veri coaguli che bloccano la crescita dell’Italia, rivela
invece eccezionali capacità di destrutturazione sul piani “micro”.
Il partito è il motore del futuro matrimonio omossessuale;
vuole leggi eccezionali contro ciò che gli omosessuali chiamano omofobia,
ovvero tutto quello che può sollevare obiezioni verso le loro discutibili
opzioni sessuali e le loro desiderate ricadute sul piano del diritto civile; tartassa
le famiglie, specialmente se numerose, ci prepara una bella legge sul “fine
vita”; sta modificando la disciplina dei cognomi a vantaggio di una libera
opzione che spegne la leggibilità della genealogia dal nome; introduce
insegnamenti apertamente osceni nei percorsi formativi pubblici, ergo obbligatori; ci ha regalato il “divorzio
sprint”; spinge per la completa liberalizzazione della fecondazione artificiale
eterologa, ammessa dalla Corte Costituzionale, e per l’abrogazione della legge
40. Le amministrazioni "rosse" sono la punta di diamante della diffusione delle pillole abortive e le paladine ante litteram delle unioni omosessuali.
Ma non basta: per destabilizzare il soggetto non basta
destabilizzare tutte quelle realtà che gli servono da “guscio” e da antemurale:
la difesa della vita innocente, la famiglia, la scuola, bisogna entrare all’interno
del singolo e modernizzarne le abitudini. E così ampio appoggio al gioco d’azzardo,
alla liberalizzazione delle droghe e del relativo spaccio, e — questa è forse la
“novità” del momento — la promozione della pornografia. Come? Innanzitutto non
reprimendola. Oggi Mediaset e Sky vantano ciascuna tre canali a pagamento che
trasmettono per lunghe ore filmati pornografici, e vi sono reti “specializzate”
in “articoli” di questo genere. Sky sta “preparando” i suoi potenziali clienti
trasmettendo in chiaro sulla rete Cielo
(ossia “sky”, in inglese) del digitale
terrestre serie di film semi-pornografici. I privati per conto loro, attraverso
Internet, possono godere di ogni forma di “soddisfazione” gratuita e a
pagamento. Nessuno, e più che mai le sinistre “democratiche”, si oppone a
questo dilagare dell’osceno. La stessa Chiesa italiana — ma non quella americana
— assiste inerte — si possono citare documenti? se ne parla nelle omelie
domenicali? — al diffondersi osmotico e capillare di tossine terribili per la
vita spirituale e umana di tanti suoi fedeli.
Se la sinistra e il PD non sono gli unici a muoversi su questo
terreno, sono comunque in prima fila nel dare spazio a questo fenomeno. I “divi”
del cinema porno, grazie a iniziative di cui, stanno diventando ormai divi come
tutti gli altri: sono invitati alle feste dell’Unità, partecipano a show
televisivi, conducono trasmissioni pubbliche (Cielo), mentre atenei e riviste di cultura di sinistra (Micromega) propongono numeri tematici
sul porno.
Non è una cosa in assoluto nuova: da sempre la Rivoluzione
nel suo avverarsi è preceduta, accompagnata e seguita da ondate di de-moralizzazione.
Basta pensare alla preparazione della Rivoluzione francese che fa la
letteratura libertina del Settecento; basta pensare a de Sade; basta pensare al
libertinismo delle classi dirigenti liberali dell’Ottocento; basta pensare alle
vite dei rivoluzionari socialisti e comunisti e a quelle delle avanguardie
intellettuali e artistiche del Novecento; basta pensare all’emancipazione
sessuale di massa figlia della “pillola” e del Sessantotto.
La Rivoluzione è per prima cosa un solvente terribile: solo
quando l’uomo è spogliato di tutto si presta a essere riplasmato secondo i
disegni dell’utopia. E la corruzione morale è una leva importante in questo “solve”: anzi, quando le altre leve s’inceppano,
diventa una leva prioritaria, anche perché a bassissimo costo e, post peccatum, ad alta redditività. In questo
loro trend l’attuale sinistra dalle
borsette firmate e dalle scarpe da mille euro si sta confermando la sinistra di
sempre, nociva per la salute morale del singolo individuo e pericolosa come non
mai per la tenuta della fibra del Paese.
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