LA VOLPE E I LEONI ASSOPITI
Non si riesce a fare un governo
coerente con il risultato delle recenti elezioni politiche, ergo coerenti con la volontà del popolo
italiano (espressa ovviamente, non in modo assoluto ma in relazione al ventaglio di offerte poco attraenti o autenticamente millantatrici che gli si
ponevano).
Prima abbiamo avuto l’attesa per il
conferimento del mandato esplorativo al “vincitore” di marzo, quindi la lunga esplorazione, accompagnata
dall’ostinata operazione di seduzione dei “marziani” 5 Stelle, poi la rinuncia “non
definitiva”, infine i dieci saggi (o i "dieci piccoli indiani" di Agatha Christie?). E ancora: l’analisi delle proposte dei saggi e lo
stop dovuto all’elezione
presidenziale. A cui farà seguito l'attesa dell’insediamento del nuovo “uomo (o donna) del
Colle” e il conferimento di un nuovo mandato per la formazione di un governo da
parte sua. Oppure nuove elezioni, si vocifera a luglio.
Cercando di tradurre in tempi
tutte queste successive fasi procedurali si ottiene la seguente cronologia.
A dicembre del 2012 Berlusconi “stacca
la spina” al governo Monti e apre la crisi: il governo Monti rimane in carica
per l’ordinaria amministrazione; a marzo: elezioni anticipate; intorno al 10
aprile fine del lavoro dei saggi; 18 aprile inizio delle elezioni per la
presidenza; insediamento di “Mister (o
miss/mistress) X” a maggio;
conferimento del mandato a giugno; fine esplorazione a giugno o luglio; inizio
attività nuovo governo a settembre. Oppure: elezioni a luglio, conferimento del
mandato a settembre, avvio del nuovo governo nella migliore delle ipotesi a ottobre
2013.
Risultato: forse nessuno se n'è accorto — i “leoni” della politica dormono —, ma Monti, invece che andare a casa ad aprile, governerà fino all’ottobre del 2013.
E questo che
cosa significa? Che, nonostante tutte le varianti in corso d’opera, Monti
arriva a fine-mandato, anzi va oltre.
Il governo di emergenza opererà,
ancorché a regime ridotto — ma sarà bello vedere chi ostacolerà le impennate di
giri che vorrà permettersi —, per un bel pezzo. Ma dare a Monti più mesi (otto o nove) per lavorare
significa aggravare le conseguenze di quello che è riuscito a fare — e a non fare
— nei mesi dal novembre 2011 al dicembre 2012. Quindi vuol dire aggravare la recessione e
aumentare il peso del fisco che non riesce più a “realizzare” i suoi target attingendo perché il corpo sociale
e il mondo delle imprese sono sempre più esangui. L’algido e miope governo tecnico magari ci “coprirà” validamente — ma alla lunga i nodi veri, espressi dai numeri verranno a galla — con Bruxelles, ma, d’altro
canto, arrecherà al Paese un danno difficilmente rimontabile e la pazienza degl’italiani, con una tassazione al 52%, non sarà eterna.
Accadrà così, per altro verso, esattamente quello
che aveva previsto il vecchio “Volpone” (chi non ricorda l’ingegnosa e scaltra trama della vecchia commedia Volpone di Ben Jonson, divulgata dal film Masquerade degli anni Sessanta?) che si appresta a lasciare la residenza che fu già di Pio IX. Napolitano
si dimostra ancora una volta, nonostante l'immagine di apparente debolezza che lo connota,
il vero vincitore e il vero politico — moderno, ergo machiavelliano — di rango: ha spaccato e poi distrutto il
potere del centrodestra, la cui remuntada
assomiglia sempre più a uno spasmo preagonico che non a una reazione salutare; ha
spianato la strada a un successo, ancorché di Pirro (non “di Pirlo”), della sua antica
compagnia, ma ha tutelato questa compagnia dal disastro di dover gestire il potere
in una condizione di minoranza e di minorità.
E ha nel contempo dimostrato oltre ogni dubbio che nella
Presidenza, rebus sic stantibus, ovvero
con questa Carta costituzionale invecchiata e piena di buchi — altro che “la più bella del mondo” —, si nasconde un potere che la debolezza dell’esecutivo
e la minorità del parlamento rivela essere il vero potere. In questo crepuscolo della politica, gli attori
sbiadiscono e quello che emerge è il regista del film.
Quest’ultimo è un incompiuto che dovrà essere ultimato e rifinito da un altro
regista. Vuoi vedere che sarà un personaggio dalla stessa “scuola di cinematografia”?
Nessun commento:
Posta un commento